Ad oggi uno degli aspetti più importanti della SEO è sicuramente quello di creare contenuti di qualità.
Ma ti sei mai chiesto come faccia Google a determinare se un contenuto sia di qualità o meno?
Beh, se ti trovi qui vuol dire di si.
In questo articolo ti elencherò tutti i principali fattori che determinano la qualità del tuo articolo.
Iniziamo da un concetto : la competizione è una buona cosa!
Quando c’è competizione aumenta la qualità.
Nel mondo reale per battere la concorrenza solitamente si cerca di offrire un prodotto qualitativamente migliore ad un prezzo più vantaggioso, oppure si cerca di offrire qualcosa di diverso.
Questo è esattamente quello che accade anche nei motori di ricerca ed è esattamente quello che Google vuole.
Se sarai in grado si creare contenuti di altissima qualità, riuscirai a battere i tuoi competitors nel lungo periodo.
Molti SEO non credono in questa frase e sono costantemente alla ricerca di metodi per aggirare l’algoritmo, ma ricorda, Google non è stupido.
Secondo voi creare tutta una serie di articoli fatti con lo stampino ad hoc per la SEO è quello che vorrebbe Google?
Tecniche di questo tipo hanno vita breve, molto breve.
I motori di ricerca stanno diventando sempre più intelligenti.
L’obiettivo principale di Google è quello di offrire la miglior risposta all’utente, non l’articolo meglio ottimizzato.
Ma bando alle ciance ed entriamo nel vivo dalla guida, per cercare di capire esattamente come fare per creare contenuti di qualità.
Indice
- Il traffico organico è il migliore in assoluto
- Contenuti di qualità – 12 Fattori chiave
- 1 . Lunghezza dell’articolo
- 2. LSI (Latent Semantic Indexing)
- 3. Contenuti visivi
- 4. Click Through Rate
- 5. Frequenza di rimbalzo
- 6. Permanenza sulla pagina
- 7. Leggibilità
- 8.Freshness
- 9. Link in uscita
- 10. Link in entrata
- 11. Numero di articoli simili presenti sul blog
- 12. Esprimere un concetto tramite i link in uscita
- Conclusioni
Il traffico organico è il migliore in assoluto
Non c’e miglior traffico di quello organico, non a caso ha il più alto tasso di conversione in assoluto.
Sono le persone che vi cercano e non voi cercate loro, in più sono sempre loro a decidere di cliccare sul tuo link.
Ma per ottenere dei risultati concreti e non semplici click, avrete bisogno di creare del contenuto di qualità.
Non commettete il classico errore di creare contenuti scontati, già visti su altri blog e magari riproporli in maniera superficiale sperando in un miracolo. Questo è il sistema più fallimentare in assoluto.
Non credete nemmeno a chi vi dice che la SEO è morta, è più viva che mai ed è fondamentale per il vostro business.
Quello che leggerai in questo articolo di certo non ti garantirà la prima posizione nei motori di ricerca per tutte le parole chiave, questo è ovvio, ma scoprirai tante tecniche SEO che probabilmente non immaginavi che ti aiuteranno ad aumentare notevolmente il traffico organico sul tuo sito web.
Contenuti di qualità – 12 Fattori chiave
Parliamoci chiaro, non esistono trucchi o segreti nella SEO, per avere successo nei motori di ricerca devi innanzitutto lavorare nel modo giusto, scegliere le giuste keyword e dopodiché il contenuto farà tutto il resto.
Assodato questo, cominciamo!!
1 . Lunghezza dell’articolo
Calma!! Lo so, molti di voi si staranno già scaldando. Spesso e volentieri abbiamo sentito da fantomatici “esperti SEO” dichiarare che la lunghezza di un articolo non influenza i risultati nei motori di ricerca.
Beh, non è vero!
Dipende molto dal tipo SERP e dalla nicchia, ma in linea di massima possiamo affermare che per buona parte delle keyword informative, il numero di parole contenute in un articolo porta non pochi benefici.
I dati ottenuti dal team di BuzzSumo rivelano che in media i primi articoli nei motori di ricerca sono composti da più di duemila parole.
Agli occhi di Google un testo lungo e dettagliato ha sicuramente del valore.
Quindi dimenticatevi il minimo di 300 parole imposto dal plugin Yoast e cercate di scrivere articoli estremamente dettagliati.
Di seguito potete notare un altro test eseguito su circa un miliardo di post Facebook.
Dai risultati possiamo notare come gli articoli composti da più di 1000 parole siano i più condivisi in assoluto.
In più un testo molto lungo vi consentirà di posizionarvi per più parole chiave.
Morale della favola, fatta eccezione per alcune categorie particolari, spesso un testo lungo e dettagliato è sinonimo di qualità.
Consiglio extra: Esaminate sempre con molta attenzione la SERP della keyword da voi scelta e valutate la tipologia di contenuti premiati da Google.
2. LSI (Latent Semantic Indexing)
L’LSI è una parte dell’algoritmo di Google destinato alla comprensione della semantica. In altre parole riconosce i sinonimi e termini correlati
Quando digitiamo una parola chiave nello spazio di ricerca di Google spesso nelle prime posizione troviamo risultati che non contengono la parola chiave da noi inserita, almeno non scritta allo stesso identico modo.
Questo avviene perché Google, come anche altri motori di ricerca, stanno diventando sempre più abili nel riconoscere i sinonimi o parole/frasi affini all’argomento.
Di conseguenza, non solo vengono ottimizzati i risultati, ma questo è anche un fattore determinante per valutare la qualità del contenuto.
Soluzione
Il consiglio che posso darti è quello di non usare 10 volte la stessa parole chiave durante tutto il testo, ma cerca di utilizzare ogni qual volta si presenti l’occasione un sinonimo o una semplice variazione della parola chiave.
3. Contenuti visivi
Un aspetto sempre sottovalutato quando si realizzano nuove pagine sono i contenuti visivi (immagini, video ecc..).
Questo fattore oltre a dare maggiori informazioni a Google grazie all’attributo “alt”, ne accresce di molto anche la qualità.
Si sa, le immagini oggigiorno sono fondamentali, sopratutto con l’avvento del mobile. I social network ormai sono tutti basati su contenuti visivi.
Le immagini semplificano di molto la lettura e fanno percepire immediatamente il concetto. Questo aumenta non di poco l’esperienza utente, fattore fondamentale per Google.
Soluzione
Il mio consiglio è quello di inserire sempre un immagine utile ed originale per ogni intestazioni principale o quando lo reputi necessario.
4. Click Through Rate
Si sente poco la parola click through rate quando si parla di SEO, ma in realtà c’è un alta probabilità che Google prenda in considerazione questo fattore per il posizionamento nei motori di ricerca, ed avrebbe sicuramente un senso.
Questo sistema viene usato già su YouTube, consiste semplicemente nel calcolare il rapporto tra il numero di impressioni (ossia quante volte è stato visualizzato il link) ed il numero di click ottenuti.
Ovviamente non saprei dirvi quale sia la percentuale esatta, ma di certo più sono i click che riceverete, maggiore sarà il valore che Google attribuirà alla vostra pagina.
Questo è un fattore molto importante in quanto attribuisce un valore alla tua pagina in base ad una scelta fatta dall’utente e non in base a parametri pre-impostati da Google.
Non importa se il vostro articolo sia stato visualizzato solo 50 volte in un mese, se in quelle poche volte avrà ricevuto un numero (secondo Google) accettabile di click, la pagina acquisirà maggior valore.
Ovviamente il tutto va rapportato al CTR dei vostri competitors, oltre che al tempo di permanenza sulla pagina, quindi è fondamentare offrire dei contenuti di qualità.
Soluzione
Come incrementare il click through rate?
Beh, ovvio, scrivere titoli e descrizioni che attirino l’attenzione dell’utente, spingendolo a cliccare sul vostro sito.
Un trucco potrebbe essere quello di dare parte della soluzione già nel titolo/descrizione, oppure, una tecnica che io uso spesso è quella di cercare di riproporre nel titolo la stessa identica domanda che si sta ponendo in quel momento l’utente.
Questa è una tecnica estremamente efficace, in quanto l’utente si identificherà immediatamente nel vostro articolo.
Se volete saperne di più potate consultare anche il mio articolo su come scrivere titoli che convertono.
Ecco un video di Brian Dean che conferma questa teoria :
5. Frequenza di rimbalzo
La frequenza di rimbalzo sta ad indicare se un utente una volta atterrato su una pagina del vostro sito, successivamente decida di continuare la navigazione all’interno di esso oppure di abbandonare il sito dalla stessa pagina da cui è entrato. (Spero di essere stato chiaro)
Questo è un parametro facilmente verificabile tramite il pannello di Google Analytics.
Avere una bassa FDR è fondamentale per determinare la qualità delle pagine, ma sopratutto del vostro sito web.
Onestamente dubito che Google prenda in considerazione questo parametro ai fini di ranking, ma una frequenza di rimbalzo bassa è sempre un ottima cosa, sopratutto negli ecommerce.
Soluzione
Inserire parecchi link interni al sito in modo da spingere il più possibile l’utente a visitare altre pagine del tuo sito.
6. Permanenza sulla pagina
Mettiamo in chiaro una cosa, non so come Google si comporti a riguardo ma a mio modo di vedere questo è in assoluto il parametro più importante per determinare la qualità del vostro articolo.
In un periodo storico dove il tempo è denaro, la vita scorre a velocità della luce e la pigrizia ci fa da padroni, se un utente decide di dedicarci più tempo del dovuto un motivo ci sarà.
Lo ripeto per l’ennesima volta, l’utente medio è frettoloso, di conseguenza non ha tempo da perdere, in più riconosce sin da subito un contenuto potenzialmente interessante da uno che non lo è.
Quante volte vi sarà capitato di entrare su di una pagina, leggere le prima 2 righe e tornare indietro, o peggio ancora semplicemente fotografare il tutto e rendersi conto che la qualità del sito stesso non fosse sufficiente da dedicargli del tempo.
Riuscire a far leggere tutto o anche solo in buona parte l’articolo all’utente è una delle imprese più difficili.
Non mi sorprenderebbe l’esistenza di un algoritmo capace di calcolare una stima sommaria del tempo necessario per la lettura dell’intero articolo rapportata al tempo di permanenza sullo stesso.
Soluzione
L’unica soluzione è quella di attirare subito l’attenzione dell’utente con un contenuto originale ed un sito di qualità.
Brian Dean conferma la teoria in questo video.
7. Leggibilità
Sempre per gli stessi motivi, la leggibilità è fondamentale per l’esperienza utente.
Probabilmente non sarà uno dei fattori principali per determinare la qualità del vostro post, ma di sicuro vi aiuterà per tutti gli altri punti visti fino ad ora, sopratutto per quanto riguarda la permanenza.
Soluzione
Non scrivere paragrafi troppo lunghi, andate spesso a capo e usate sottotitoli h2 e h3 con una relativa immagine. Anche parole o frasi in grassetto aiutano.
Il plugin WordPress Yoast ha recentemente introdotto una funzionalità che valuta la leggibilità del vostro articolo, anche se a mio modesto parere è da migliorare assai.
8.Freshness
Per Freshness si intende la freschezza del post, in altre parole quanto sia recente ed aggiornato.
Un contenuto sempre aggiornato farà si che Google ci dedichi più crawl budget e quindi effettui più scansioni del nostro sito.
Non c’è da meravigliarsi se Google preferisca premiare argomenti aggiornati ed al passo con i tempi. Anche il migliore dei post alla lunga può diventare inutile.
Numerosi test hanno dimostrato che articoli recenti o aggiornati tendono a posizionarsi meglio di altri.
Soluzione
Aggiornate, quando possibile, i vostri articoli e modificate la date di pubblicazione.
PS. Modificare solo le date senza aggiornare il contenuto dubito che funzioni, non prendete Google per stupido 🙂
9. Link in uscita
I link in uscita potrebbero essere un altro elemento per determinare la qualità di un contenuto.
Essere troppo autoreferenziali e non offrire mai degli approfondimenti all’utente non è una buona idea.
Soluzione
Inserite un link che punti ad una pagina del vostro sito o ad una fonte esterna attendibile e autoritaria ogni qual volta se ne presenti l’occasione
10. Link in entrata
Ok, questo è il classico elemento portante per ogni strategia SEO.
Riuscire ad ottenere dei backlink da siti autorevoli e affini che puntino al vostro articolo è sempre stato uno dei principali fattori per determinare l’attendibilità del vostro post.
Soluzione
Le soluzioni sono innumerevoli e le ho elencate in un articolo dedicato.
Leggi anche: “Come fare Link Building – Tecniche Avanzate“
11. Numero di articoli simili presenti sul blog
Scrivere più articoli su di un determinato argomento aiuta non solo il posizionamento degli stessi, ma anche dell’intero sito su parole chiave più generiche.
Mi spiego meglio con un esempio :
Se scrivete una recensione sul web hosting SiteGround, avrete poche chance si posizionarvi in prima pagina alla keyword “Recensioni SiteGorund”
Scrivere invece svariati articoli per più parole chiave che parlino di SiteGround oppure di Hosting, non solo aiuterà ogni singolo post a posizionarsi meglio, ma riuscirete a posizionarvi anche per parole chiave più generiche come ad esempio “SiteGround“.
Questo perché con tutta probabilità Google attribuisce un valore qualitativo maggiore al tuo sito, in quanto ti identifica come potenziale “esperto del settore”.
Un esempio su tutti è quello di Salvatore Aranzulla.
12. Esprimere un concetto tramite i link in uscita
Questa è in assoluto la soluzione più ambigua tra tutte.
Ho letto per la prima volta di quest’aspetto della SEO da Neil Patel, successivamente ho notato che anche altri esperti ne parlavano.
Inizialmente mi sembrava assurdo, poi riflettendoci, il tutto è iniziato ad apparire logico
In cosa consiste?
Semplicemente cercare di esprimere un concetto tramite i link.
Provo di essere più chiaro.
Immaginate di leggere (come del resto fa Google) solo i link. Quello che ne viene fuori ha un senso? Riuscireste a capire il senso dell’articolo esclusivamente tramite loro?
Sempre più spesso mi capita di leggere articoli stranieri con intere frasi “linkate” ad altri siti. Inizialmente mi chiedevo il perché, ora lo so.
Se pensiamo che Google non vede e legge il sito così come lo vediamo noi, tutto diventa più logico.
In più tornando sempre al discorso “esperienza utente” il modo più adeguato per usare i link è proprio quello che cercare di enfatizzare ed approfondire determinati concetti.
Conclusioni
Ovviamente esisteranno tantissimi altri parametri per determinare la qualità di un contenuto, di cui non siamo a conoscenza, ma posso garantirvi che tutti quelli elencati in quest’articolo sono stati testati milioni di volte, non solo da me e risultano essere più che efficaci.
A parte questo, tenete sempre a mente la frase “content is king“, mettete passione ed amore nei vostri articoli e vedrete che involontariamente rispetterete quasi la maggior parte di questi punti.