Lo so, ti hanno sempre insegnato che i segreti nella SEO non esistono, beh…si sbagliano.
Un informazione diventa automaticamente un segreto nel momento esatto in cui si insedia in quel punto remoto del nostro cervello che non prendiamo più in considerazione. Ecco, da quel momento in poi quell’informazione diventa ufficialmente un segreto.
Da sempre cerchiamo disperatamente delle soluzioni, delle strade da imboccare per avere successo nella vita, nell’amore, nel lavoro ecc… ci inventiamo veramente di tutto pur di raggiungere almeno un obiettivo, ma nonostante gli sforzi non ne veniamo mai a capo, e sai perché? Perché la soluzione nella maggior parte dei casi è proprio davanti ai nostri occhi, il punto è che la diamo per scontato. In questo modo schiviamo agilmente tutto ciò che ci permette di raggiungere l’obiettivo per complicarci la vita con altro.
Nella nostra mente malata la strada meno battuta è sempre quella potenzialmente più efficace, ma non è affatto così.
Come non lo è per i grandi quesiti della vita, non lo è nemmeno per la SEO.
Eccoti allora 7 semplici ma efficaci segreti, trucchi, escamotage o mindset, chiamali pure come ti pare, per avere successo nella SEO.
I 7 segreti della SEO
Un po come i magnifici 7, di seguito voglio mostrati 7 strade da intraprendere per far si che tutto il tuo lavoro in ambito SEO diventi più chiaro e definito. Preparati in quanto quello che leggerai ti potrà sembrare scontato, ma fidati, non lo è affatto. Prova ad aprire la mente e guardare le cose da un’altra prospettiva.
1. Fatti le domande giuste
Questo è in assoluto il più grande segreto al mondo, e non solo nella SEO.
Tutte le più grandi scoperte fatte dall’essere umano derivano da una domanda.
Le giuste domande ci spronano a trovare le giuste risposte e più queste sono dettagliate, più affondo riusciremo ad arrivare.
Nella SEO spesso ci poniamo le domande sbagliate e di conseguenza non otteniamo i risultati sperati.
Mettiti alla prova, poniti delle domande scomode e cerca di dare loro una risposta. Se non la trovi, cercala con tutti i mezzi a tua disposizione.
Alla fine di questa pratica ne vedrei delle belle, credimi.
2. Tratta Google per quello che è
Due grandissimi errori che si commettono oggigiorno quando si parla di SEO ed in particolar modo di Google, sono i seguenti:
- Trattare Google come un qualcosa di astratto, una sorta di entità suprema
- Trattare Google come un ente pubblico che agisce per il bene dell’umanità
Partiamo dal primo punto.
Google è un ROBOT, nient’altro, quindi trattalo come tale.
Smettila di teorizzare eventuali fattori di ranking basandoti sugli insegnamenti di Cristo, sui rapporti umani, sociali e filosofici.
Google è un ROBOT che ragiona in maniera algoritmica e come tale necessita di dati alfanumerici da elaborare, senza i quali vagherà a vuoto come un idiota.
Google non ha un anima, non ha un cuore e non prova emozioni, ma sopratutto non riesce a percepire quali siano le tue intenzioni. Per questo motivo, sentiti pure libero di formulare tutte le teorie che vuoi, in fondo è stimolante, ma successivamente converti ogni singola teoria in dati. Chiediti sempre come potrebbe essere elaborato quel fenomeno da un bot e quali dati potrebbero essere estrapolati.
Avendo un passato da programmatore questi ragionamenti mi vengono spontanei, ma comprendo bene che senza delle linee guida si rischia di vagare inutilmente nei meandri dell’immaginazione infinita.
L’altra nota dolente è quella di trattare Google come fosse un ente pubblico che opera a fin di bene e non un azienda privata.
Google NON è un ente di beneficenza, Google non vuole il bene dell’umanità e non rischia sanzioni se domani dovesse decidere di eliminare definitivamente il tuo sito dal suo motore di ricerca.
Google è un azienda privata che fa quello che gli pare, quando gli pare. Google è un azienda privata che opera sempre per un tornaconto personale. Google è un azienda privata che stabilisce autonomamente le proprie regole, fregandosene del buon senso, dell’eticità e a volte anche della legge.
Quindi ogni qual volta ti passa per la mente quella stramba teoria che non potrebbe MAI essere vera, in quanto in questo modo Google avvantaggerebbe ingiustamente qualcuno a discapito di un altro, beh, sappi che quella “stramba teoria” potrebbe anche essere vera, tanto lui non te lo dirà mai e tu non lo verrai mai a sapere, quindi tiè!
3. L’obiettivo non è il traffico
Smettila di postare sui vari social network numeri a 7 cifre del traffico che ottiene il tuo sito web, oppure grafici in impennata presi da tool improbabili. Evita anche di postare screenshot di keyword posizionate in prima pagina o in prima posizione.
L’obiettivo della SEO non è quello di posizionarsi e portare quanto più traffico possibile sul sito, ma è quello di portare a casa risultati.
L’errore più grave che tu possa fare è quello di definire il traffico come obiettivo. L’unico vero obiettivo sono le conversioni.
Ad una azienda non gli può importar di meno se il traffico del sito è raddoppiato grazie al tuo lavoro di SEO, se i profitti rimangono invariati, hai perso.
È necessario definire sin da subito un obiettivo per il traffico che otterrai. Se un sito non converte, parametri come il traffico ed il posizionamento sono irrilevanti.
Se vuoi approfondire questo argomento ho scritto un articolo molto dettagliato sulla SEO Marketing, ti consiglio di dargli un occhiata.
4. I link sono la linfa vitale del web
I link sono la linfa vitale del web e quindi anche dei motori di ricerca.
Sono i link che rendono possibile la navigazione sul web.
Potremmo paragonare i link alle vene e le arterie del nostro corpo. Più un organo riceve sangue da questi collegamenti, più vuol dire che è importante. Un organo che non riceve del sangue è un organo morto e quindi inutile.
Occhio, non sto parlando solo di backlink, sto parlando di link in generale.
Ci tengo a precisare questo concetto in quanto spesso i link vengono visti solo come elementi fini a se stessi, ma se provi a guardare le cose un pò più da lontano, tornando magari anche un pò indietro nel tempo, ti renderai conto di come tutto, e ripeto tutto, quello che vedi sul web è basato sui link.
Detto questo ricorda sempre che le connessioni tra le varie pagine sono fondamentali ed indispensabili, sono le vie d’accesso ai tuoi contenuti, e maggiori sono le vie d’accesso, meglio è.
Non so se sono riuscito a rendere l’idea, spero di si.
5. La struttura del sito può fare la differenza
Spesso molte ottimizzazione non portano i risultati sperati, in quanto la struttura del sito è sbagliata a monte, per questo Google non riesce ad accedere correttamente alle informazioni di cui ha bisogno.
Eccoti tre parole chiave: Semplicità, schematicità ed ordine.
6. La vera SEO comincia una volta raggiunta la prima pagina
Sin dall’antichità (addirittura?) SEO di mezzo mondo si sono battuti a sangue al fine di raggiungere la prima pagina dei motori di ricerca, ed una volta raggiunta, la missione poteva considerarsi compiuta.
Nell’era moderna invece le cose stanno diversamente. Raggiungere la prima pagina è solo il primo step. La vera sfida sta nel scalarla e sopratutto mantenerla.
Grazie ai nuovi sistemi di machine learning, una volta arrivati in prima pagina spuntano fuori decine di altri fattori che potrebbero compromettere velocemente tutto il tuo lavoro.
Mettiamo il caso tu abbia fatto un impeccabile lavoro di ottimizzazione SEO sul tuo sito e successivamente speso migliaia di euro in link building, con un pò di attesa probabilmente ti ritroverai ben presto nella fatidica prima pagina, ip ip urrà!
Poi tutt’a un tratto accade un qualcosa d’imprevisto, della tua pagina non frega niente a nessuno, anzi, le persone la disprezzano e si mettono pure a parlare male di te nel bar sotto casa, indovina un po cos’accade a questo punto? Esatto! Comincerai a perdere posizioni fino ad arrivare in seconda pagina se non peggio. La cosa buffa di tutta questa storia è che al posto tuo entrerà in campo “Pinco Pallino”, non lo conosci? Pinco Pallino è il giovane e fiero possessore del blog amatoriale tirato su con quattro soldi ma tanta passione e olio di gomito, e sai perché Pinco Pallino sale? Perché piace agli utenti.
Quindi morale della favola, arrivati in prima pagina le tecniche SEO “old school” vanno a fari benedire in quanto entrano in campo quelle “new generation” le quali pretendono contenuti utili, originali e di qualità.
7. Senza Branding non si va da nessuna parte
Una volta un Pinco Pallino qualunque mi disse: “Per fare SEO basta diventare famosi”.
Cavolo, una frase tanto stupida quanto vera.
Il filo che unisce il brand alla SEO è sempre più corto e ad oggi senza un brand forte nella tua nicchia, non si va da nessuna parte.
Il posizionamento è sempre più dovuto alla notorietà del brand che alle tecniche SEO in sè.
Non mi credi? Peggio per te 🙂
Behind the Secrets
Dietro ogni singolo segreto si nasconde una storia, ovvero una serie di tecniche che permetteranno al tuo sito di scalare le SERP dei motori di ricerca.
Ho raccontato in maniera dettagliata queste storie in una guida di oltre 300 pagine chiamata SEO Master, se sei curioso e vuoi portare le tue conoscenze SEO ad un livello superiore, ti consiglio vivamente di dargli un occhiata.
Conclusioni
Bene, siamo giunti a termine, spero che i 7 punti, anzi, i 7 SEGRETI, siano stati di tuo gradimento. Perdonami se sono stato a tratti un pò troppo sarcastico o aggressivo, spero che questo comportamento non ti abbia infastidito, in caso contrario ti chiedo umilmente scusa, non era nelle mie intenzioni, se posso fare qualcosa per rimediare fammelo sapere nei commenti.
Grazie Fabio per questo articolo interessante e che porta a riflettere!
Fondamentalmente possiamo riassumere che per fare SEO (come nella maggiora parte di cose) sì ci sono delle tecniche ma serve prima di tutto adottare il buon senso, mantenere la coerenza (sopratutto con l’identità del brand), e creare contenuti che coinvolgano e piacciano agli utenti portando valore a tutti. E alla fine dire che TUTTO è collegato in un unico sistema omnichannel dove le cose non funzionano se lavorano per scompartimenti stagni, o sbaglio?
Un abbraccio,
Stefano
Esatto Stefano, un abbraccio a te!